Esponenti del comitato sono stati oggi, 7 maggio, contattati dal Sindaco di Gaiarine per un chiarimento in merito alla rimozione di alcuni striscioni avvenuta nel capoluogo, rimozione da noi resa pubblica demandandone la responsabilità al Sindaco.
Dalle conversazioni intercorse, si è invece appreso, in modo ufficiale, che nessun ordine di rimozione è stato impartito dal sindaco, che tra l’altro da lunedì scorso si trovava fuori comune per una breve vacanza.
Rimanendo evidente che il Comitato non poteva che essere dalla parte di quei cittadini prevaricati nel loro diritto di manifestare liberamente e pacificamente la propria contrarietà al Pirogassificatore, e che non poteva immaginare ci fosse qualcuno che impropriamente facesse “le veci del sindaco”, prende atto, con piacere, della dichiarata estraneità del sindaco agli incresciosi fatti accaduti e doverosamente gli riconosce di non avere, in questo caso, oltrepassato i limiti delle proprie funzioni e di aver rispettato i diritti dei cittadini.
Gli da atto, quindi e senza remore, di aver mantenuto un comportamento corretto.
Nel riconoscere questa estraneità del sindaco, il Comitato, però, viene a conoscenza che all’interno della casa comunale c’è qualcuno “più realista del re”, cioè qualcuno che di propria iniziativa, senza ordini superiori, si permette di calpestare i diritti sacrosanti dei cittadini.
Il servilismo per ottenere, forse, qualche vantaggio personale, o peggio ancora l’auto celebrazione di se stessi (adesso ghe penso mi), che avviene con il mettere in atto un potere che non si ha, ma che si vorrebbe tanto avere, ha forse reso possibile questa inqualificabile rimozione degli striscioni.
Spetta ora al sindaco verificare chi abbia effettivamente dato l’ordine e prendere i relativi provvedimenti.
Da parte nostra, liberi cittadini costretti a dar vita ad un comitato e sconvolgere così le nostre vite e quelle delle nostre famiglie, per difendere diritti sacrosanti come quello della salute e dell’ambiente, ribadiamo al sindaco che il temporeggiare non porta certezze ma solo disguidi, malintesi e polemiche.
A noi, l’abbiamo più volte detto e scritto e in qualche occasione anche dimostrato, le polemiche non servono, servono i fatti.