Pubblichiamo integralmente la lettera aperta inviata da Liberi di Respirare ai 44 Sindaci dei comuni che fanno parte del Consorzio Igiene del Territotio (CIT), al Presidente del CIT e al presidente della SAVNO.
Lettera aperta
Egregio signor Presidente del C.I.T.
Egregio signor Presidente SAVNO
Egregi signori Sindaci membri del C.I.T. , Assessori e Consiglieri Comunali
Da qualche mese, attraverso dichiarazioni pubbliche, giornali, tv, social network, alcuni dei 44 sindaci appartenenti al Consorzio Servizi di Igiene del Territorio stanno sostenendo la necessità di avviare nei loro comuni impianti a biomassa, per la produzione di calore ed energia elettrica, alimentati anche con sarmenti di vite, impianti che a dir loro saranno interamente o in parte finanziati dal C.I.T. o da SAVNO.
Il Gruppo Liberi di Respirare in rappresentanza dei vari comitati che nella provincia di Treviso si stanno opponendo alla costruzione degli impianti biomassa, di grandi o di piccole dimensioni, e in rappresentanza dei moltissimi cittadini che li sostengono, sollecitano C.I.T. e SAVNO a smentire ufficialmente e pubblicamente, anche mediante apposita deliberazione assembleare, una loro qualsivoglia intenzione di partecipare alla realizzazione e finanziare progetti di questo tipo.
Vogliamo ricordare come nell’articolo 2 dello lo statuto del C.I.T., riportante le finalità del Consorzio, il comma 1 espliciti in forma chiara quale sia il primo scopo statutario: ” la difesa, la tutela e la salvaguardia ecologiche dell’ambiente in tutti i suoi aspetti, finalizzate al miglioramento della qualità della vita“.
Riteniamo che la qualità dell’aria che respiriamo sia un fattore determinante della qualità della vita, “un bene comune da difendere con ogni mezzo”.
Siamo consapevoli che l’inquinamento atmosferico della nostra provincia, tra le più inquinate d’Italia e non solo, è determinato da molteplici fattori, ma riteniamo che i sindaci, tra l’altro autorità sanitaria locale, e conseguentemente i Consorzi o Aziende espressioni delle amministrazioni locali, non possano in nessun caso e con nessuna giustificazione farsi promotori di impianti a biomassa che, come è notoriamente risaputo, contribuiscono all’emissione di molteplici inquinanti tra cui particolato fine ed ultra fine.
Nessun vantaggio economico, compresi gli alti incentivi esistenti per la produzione di energia elettrica, può essere addotto come motivo per avvallare scelte che determinerebbero un peggioramento della qualità dell’aria nei nostri territori.
Siamo sicuri che le 44 Amministrazioni Locali e conseguentemente il C.I.T., emanazione diretta di dette amministrazioni, prenderanno tramite i loro Sindaci una posizione che sarà senza indugi dalla parte dei loro cittadini, della loro salute e della qualità della loro vita.
Rimaniamo in attesa di riscontro
Distinti i saluti.
12 Febbraio 2017